In questo articolo ti racconto tutto quello che avrei voluto sapere prima di prendere la patente speciale. Grazie a questo, acquisirai maggior consapevolezza sulle scelte che dovrai fare per ottenerla e poter guidare l’auto con gli adattamenti.
Sei pronto? Frenata la carrozzina?
Partiamo!
La scelta per la libertà: la patente speciale
Voglio prenderla. Voglio prendere la patente speciale.
Ricordo esattamente il giorno, l’ora e la stanza di casa nella quale ho detto a mio padre questa frase.
Era un desiderio fortissimo nato molto prima.
Venivo da un periodo in cui la salute era stata al primo posto. Ero stata lontana da casa qualche mese per un intervento, a cui era seguito un periodo di riabilitazione.
Durante quei giorni, concentrati sulla mia autonomia, avevo pensato molto alla libertà di movimento.
E per me voleva dire solo una cosa: aggiungere altre quattro ruote alla carrozzina.
Ma avevo bisogno di conoscere delle informazioni.
Ottenere la patente speciale: quello che avrei voluto sapere
La procedura standard in breve
Queste potrebbero essere le domande che ti hanno portato qui, non è vero?
Continua a leggere e troverai le risposte.
La patente speciale (A, B, C o D) si ottiene dopo richiesta della visita d’idoneità alla Commissione Medico Locale.
Una volta effettuata, ti rilascerà un certificato nel quale è riportata la prescrizione degli adattamenti obbligatori per guidare l’auto (validità 90 giorni).
A questo punto avrai il foglio rosa, con cui potrai esercitarti alla guida.

Una volta sostenuto l’esame di teoria, potrai sostenere quello pratico al termine del quale l’ingegnere della Motorizzazione Civile confermerà o indicherà gli adattamenti che saranno riportati in codici sulla patente.

La patente è valida 5 anni, salvo situazioni particolari e per rinnovarla bisogna richiedere la visita d’idoneità alla Commissione Medica Locale.
Tutto chiaro?
Patente speciale: 3 aspetti che devi considerare
In questi anni la patente speciale mi ha permesso di essere libera e di poter raggiungere luoghi altrimenti impossibili.
Questo perchè quasi sempre gli autobus non sono accessibili. E viaggiare in treno in carrozzina è fattibile, ma non ti permette di arrivare sempre alla destinazione che desideri.
Credo tu sia d’accordo con me, anche se tutto questo dipende dal luogo in cui abiti, non è vero?
L’auto è, in definitiva, il mezzo di trasporto che amo di più. Ed è quello che mi ha regalato più opportunità di ricostruirmi la quotidianità su 4 ruote.
Se stai pensando di prendere la patente speciale, ci sono 3 aspetti importanti di cui tener conto.
- le esercitazioni pratiche
- l’adattamento dell’auto
- l’officina autorizzata
Vediamo insieme nel dettaglio ogni aspetto.
Seguimi.
1) LE ESERCITAZIONI PRATICHE
Nel 2013 possedevo la patente B standard, per cui mi sono rivolta alla scuola guida per chiedere informazioni sulla patente speciale.
Nel mio caso, forse potrebbe essere anche il tuo, non ho dovuto ripetere l’esame di teoria ma c’è un ma.
La scuola guida in questo caso deve contattare la Provincia per richiedere un’auto adattata.
È una prenotazione vera e propria.
C’era però una sola auto disponibile che in quel momento era occupata. Ho dovuto quindi, mio malgrado, posticipare la pratica dopo tre mesi.
In definitiva, il consiglio è di contattare in anticipo la scuola guida perchè la tua Provincia potrebbe avere una o poche auto disponibili con gli adattamenti.
Tutto chiaro?
Andiamo avanti!
2) L’ADATTAMENTO DELL’AUTO
Quando mi esercitavo con l’auto adattata della Provincia, guidavo con il cerchiello dell’acceleratore sopra il volante.
Mi ci ero abituata ma non ero profondamente convinta. Avevo conosciuto altre persone con il cerchiello sotto il volante e volevo saperne di più.
Ho contattato alcune e chiesto di poter vedere con i miei occhi la loro auto adattata. In questo modo mi sono tolta ogni dubbio.
Ed ho scelto il cerchiello posteriore.
Ricordati, infatti, che i codici degli adattamenti prescritti riguardano la tipologia ma possono essere diversi nel modo in cui vengono installati (come il cerchiello sopra o sotto il volante).

Ma non è finita qui.
L’officina in cui mi ero recata inizialmente non era molto disponibile a farmi vedere altre auto adattate.
Come avrai capito, non è stata una bella esperienza come primo impatto.
In definitiva, il consiglio è questo: cerca di provare varie tipologie di adattamenti, in modo da poter scegliere con maggior consapevolezza quello che credi più utile per te.
E chiedi anche all’officina, a volte hanno macchine già pronte o riescono a venire incontro alle tue esigenze.
Ti dico questo perchè ho trovato un’officina di questo tipo dopo aver rischiato grosso.
Lascia che ti racconti.
3) L’OFFICINA AUTORIZZATA
Gennaio 2014.
Era inverno e l’auto la mattina era praticamente gelata. La lasciavo nel cortile dello studentato dove abitavo.
Avevo lezione all’università alle 8.00 ed uscivo sempre mezz’ora prima di casa.
Quel giorno avevo iniziato a notare un ritardo nel funzionamento dell’acceleratore.

All’inizio non era costante ed ho pensato che la causa fosse il freddo. Effettuavo le manovre che l’officina mi aveva insegnato per azionarlo, fiduciosa che stavo facendo la cosa giusta.
Niente di più sbagliato. Era una fiducia illusoria.
E la situazione aveva iniziato a peggiorare.
Impiegavo 30 minuti a far partire l’auto, 30 minuti in cui tenevo premuta la leva del freno per azionare l’acceleratore.
Non era normale e avevo timore di un guasto.
E di rimanere bloccata.
Quando la soluzione è più vicina di quello che pensi
Essendo fuori casa, ad Ancona, ho cercato l’officina autorizzata più vicina. E per fortuna l’ho trovata.
Arrivata trafelata, con il timore di un guasto importante, il meccanico mi ha subito controllato l’auto.
Ha capito il problema e ci ha lavorato per 15 minuti, cambiando alcune impostazioni e unendo fili a me sconosciuti.
Lo guardavo come fosse un supereroe. Quel giorno lo è stato per davvero.
L’errore, mi aveva detto, riguardava come l’officina in origine mi aveva adattato l’auto.
Lo osservavo con ammirazione, mentre cercavo di dimenticare chi mi aveva combinato questo casino.
Dopo 15 minuti funzionava tutto perfettamente, l’acceleratore si azionava all’istante.
Mi ha dato poi le istruzioni corrette per metterla in moto e si è guadagnato la mia fiducia a vita.
Cosa ti voglio dire con questa storia?
Chiedi a più persone possibili. Fallo.
A coloro che hanno già adattato l’auto, quale azienda hanno scelto, a quale officina autorizzata si sono rivolti e come si sono trovati.
Puoi esser tentato di scegliere quella più vicina a te ma la vicinanza non è sempre sinonimo di garanzia, non è vero?
Spesso, come è accaduto a me, fare chilometri vuol dire ottenere sicurezza e affidabilità.
Ed è quello che mi auguro tu possa trovare.
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Spero che questo articolo ti sia stato utile per avere più consapevolezza delle scelte che farai per ottenere la patente speciale e guidare autonomamente l’auto.
Se ti è stato utile, condividilo e raccontami la tua esperienza con un commento.
Un abbraccio,
Francesca