In questo articolo ti parlo del libro Nati due volte di Giuseppe Pontiggia e di come un cammino tortuoso possa diventare occasione di rinascita e comprensione di se stessi.
Sei pronto? Frenata la carrozzina?
Iniziamo.
Nati due volte: un romanzo di (in)formazione

Questo libro racchiude le vicende di una famiglia borghese composta dal Prof. Frigerio, insegnante in una scuola superiore, e Franca, sua moglie casalinga, con la nascita di un figlio con disabilità.
Paolo, infatti, ha una tetraparesi spastica distonica a causa della decisione errata del ginecologo di non intervenire con un parto cesareo.
Una decisione che comporterà altre decisioni difficili.
Ma questa storia è reale?
Giuseppe Pontiggia scrive questo romanzo ispirandosi alla sua vicenda personale come padre di un figlio con disabilità e lasciando che il narratore sia proprio il Prof. Frigerio.
È da questo punto di vista che le vicende, raccontate senza un ordine cronologico, acquistano una doppia valenza.
Da una parte c’è l’esperienza di formazione e crescita di un padre e di suo figlio, dall’altra la possibilità per tutti noi di riflettere su vari aspetti che ruotano intorno al mondo della disabilità.
Vediamone alcuni insieme.
La metafora del cammino

Cammina bene. Sta' attento.
Lui procede ondeggiando come un marinaio ubriaco.
No, come uno spastico.
Si volta per dirmi con la sua voce stentata:
se ti vergogni, puoi camminare a distanza. Non preoccuparti per me.
È da questa immagine dell’andatura difficoltosa di Paolo che il Prof. Frigerio ci presenta suo figlio.
Un linguaggio duro, alternato a drammaticità e leggerezza, che destabilizza il lettore.
Ma con uno scopo.
Vuole generare una riflessione dopo l’altra nel corso della lettura.
Attraverso brevi capitoli, infatti, il Prof. Frigerio rievoca momenti salienti e tappe fondamentali della crescita di suo figlio.
Ma lo fa raccontandoci, senza alcuna difesa, i suoi sensi di colpa, le sue riflessioni sul mondo della disabilità, sul lessico utilizzato e sulle dinamiche familiari e sociali.
Il preside che vuole iscriverlo alle elementari solo se riceve un favore, il Centro di riabilitazione e gli incontri difficili con i genitori, l’uso del go-kart e le difficoltà motorie, le prime telefonate con le ragazze e le recite scolastiche.
Queste sono solo alcuni spaccati di realtà che lo conducono ad una consapevolezza importante.
il diverso ci fa sentire diversi – contrariamente a quanto si pensa – ed è questo che non siamo disposti a perdonare.
Ed è in questo perdono che l’autore lascia spazio alla riflessione personale, invitando il lettore a prenderne parte contribuendo con la propria.
Nati due volte: una rinascita collettiva
Il Prof Frigerio impara, passo dopo passo, a conoscersi attraverso il figlio, ad imparare da lui molto di più di quello che pensava.
E a trovare un equilibrio tra la fuga e la disperazione.
Finchè abbiamo intuito che tutto ha un rapporto indiretto con l’handicap. E, quando diciamo che l’esperienza ci aiuta a capire l’handicap, omettiamo la parte più importante, e cioè che l’handicap ci aiuta a capire noi stessi.

Questa è la grande consapevolezza che acquisisce e che lo porterà a considerare Paolo come un adulto e non più solo come una persona con dei limiti.
Questo romanzo, quindi, va oltre.
Parla di nascita e di rinascita. E lo fa al plurale.
Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.
3 motivi per leggere Nati due volte di G.Pontiggia
Bene, qui di seguito voglio darti 3 motivi per leggere Nati due volte di Giuseppe Pontiggia.
- se ami i romanzi di formazione questo libro è davvero un percorso di consapevolezza profondo, dove l’animo umano emerge in ogni sfaccettatura;
- conosci genitori con figli con disabilità e vuoi comprendere la prospettiva di un padre, acquisendo più consapevolezza sulle difficoltà nelle dinamiche familiari e sociali.
- se vuoi ricevere uno “scossone”, leggere un libro lontano da un linguaggio politicamente corretto ma duro e crudo su cosa vuol dire vivere con un figlio con una disabilità.
Se vuoi leggerlo, lo trovi su Amazon a questo link: https://amazon.to/natiduevolte
PS: da questo libro è stato tratto il film Le chiavi di casa di Gianni Amelio, candidato al premio Oscar nel 2004/2005. Te lo consiglio, ma dopo aver letto il romanzo ovviamente 😉
Se vuoi scoprire altri articoli della rubrica Rolling Books, eccoli qui di seguito:
- Questa libertà – Pierluigi Cappello: le parole per comprendere se stessi
- Il bambino che parlava con la luce – Maurizio Arduino: costruire porte nel buio
- Apnea – Lorenzo Amurri: imparare a respirare nuovamente
- Due ruote sull’oceano – Andrea Stella: la sfida per tornare a vivere
Bene, spero che questo articolo ti abbia suscitato la curiosità di leggere il libro. Fammi sapere con un commento se lo hai letto.
Un abbraccio,
Francesca