In questo articolo ti parlo del libro Due ruote sull’oceano di Andrea Stella e di come il mare possa essere la metafora di un ritorno alla vita per una persona con disabilità.
Questo libro ti aiuterà a comprendere come un limite possa diventare una risorsa, per se stessi ma anche per gli altri.
Sei pronto? Frenata la carrozzina?
Si parte!
Andrea Stella: un ragazzo come tanti, un incontro come pochi

Dicembre 2011.
Ho conosciuto Andrea durante la presentazione del suo libro Due ruote sull’oceano a Fermo, la mia città natale.
Il 2011 per me è stato un anno di transizione, tra il rientro a casa dopo un lungo periodo di riabilitazione e le prime esperienze di una nuova quotidianità.
Avevo già letto il libro ma sentire la sua energia nelle parole che pronunciava mi segnò profondamente.
Ricordo che scambiammo due parole a fine incontro, mentre tutti cercavano inevitabilmente di parlarci.
A quel tempo non sapevo che l’anno successivo mi sarei interessata alla vela facendo un corso con la classe 2.4mr.
E che lo avrei incontrato di nuovo a maggio 2018, in occasione del progetto WOW – Wheels on Waves.
Ma questa è un’altra storia. Torniamo a noi.
Anno 2000.
Andrea ha 24 anni ed è un ragazzo come tanti, pieno di sogni. Fresco di laurea, decide di partire per Miami come viaggio premio, rimandando ogni pensiero per il futuro lavorativo.
Una vacanza di divertimento con l’obiettivo di imparare l’inglese in una scuola privata.
Però all’improvviso tutto è cambiato.
Uno sconosciuto può cambiare per sempre la tua vita
Esistono momenti indelebili nella vita di ognuno di noi.
Alcuni rappresentano una svolta, perchè ci cambiano in un istante.
Per Andrea quel momento si è verificato durante una serata, in una strada privata di Fort Lauderdale, città sulla costa sud-orientale della Florida a 40 chilometri da Miami.
Era passato a prendere il suo amico e stava citofonando alla sua porta.
Ma all’improvviso sente dei rumori.
Vede delle persone con il volto coperto di fianco alla sua auto.
Uno sparo. Un’altro e un’altro ancora.
Nemmeno il tempo di dire qualcosa. Ambulanza, direzione ospedale.
Ma questo non è un libro di dolore.
Lascia che ti racconti.
La lesione midollare e la riabilitazione
Con un linguaggio semplice e diretto, Andrea ci racconta i ricordi indelebili di quei momenti: il chirurgo che lo ha operato quella notte, gli incubi, le allucinazioni, la rianimazione e i parenti venuti dall’Italia.
Ma è nel passaggio alla fase della riabilitazione che prende davvero coscienza della lesione midollare.

Con il ritorno in Italia, infatti, Andrea affronta i cambiamenti più importanti.
Il centro di riabilitazione, il rifiuto delle terapie, le amicizie nel reparto, il rapporto con la fidanzata Lara e il lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche della sua casa.
Questi sono alcuni degli aspetti che ci racconta, senza nascondere i suoi sentimenti più profondi.
Si, perchè con la dimissione Andrea inizia a vivere una quotidianità diversa, tra sguardi e presenze indiscrete.
Ma sperimenta anche nuove esperienze, sia in italia che all’estero, che lo conducono ad iniziare un percorso personale.
il nostro compito di vita dovrebbe essere pensare e agire positivamente con tutto l’amore possibile. La conoscenza è alla portata di tutti, ma bisogna essere attivi e ricettivi. Alcuni hanno la capacità di scoprire le loro verità senza grossi traumi e senza muoversi dal proprio paese. Io invece ho dovuto imparare stando lontano da casa mia, seguendo un percorso individuale che mi ha portato a provare esperienze diverse. (pag.86)
In fase di riprogettazione della propria vita, Andrea torna gradualmente a pensare alla sua grande passione: la barca a vela.
Come poterla nuovamente vivere in carrozzina?
L’inizio di un sogno per arrivare con due ruote sull’oceano
Attraverso esperienze all’estero, numerose ricerche e incontri, Andrea costruisce il suo sogno trasformandolo quotidianamente in un progetto reale.
Desidera un catamarano completamente accessibile per una persona in carrozzina, è questo il suo obiettivo.
Nella gran parte del libro ci racconta proprio le fasi che lo conducono alla sua realizzazione.
Il nome che verrà scelto per il catamarano, lo Spirito di Stella, rappresenta inevitabilmente lo spirito di resilienza e forza con il quale è stato progettato e costruito.

Ma non solo.
Grazie agli sponsor, il catamarano compie il primo giro della penisola italiana con tappe ed equipaggi diversi composti da persone in carrozzina.
Dal progetto di organizzare una scuola vela per persone con disabilità, Andrea fonda l’Associazione Lo Spirito di Stella, costruendo l’impalcatura per portare avanti i suoi obiettivi iniziali.
Quali?
L’abbattimento delle barriere architettoniche, la progettazione inclusiva e la promozione dello sport per tutti.
Dopo un secondo giro d’italia, con l’obiettivo di coinvolgere più persone con disabilità possibili diffondendo un messaggio positivo, ne organizza un altro.
Quello più importante e significativo.
Due ruote sull’oceano: il ritorno a Miami
Sono trascorsi 5 anni da quella sera in Fort Lauderdale.
Andrea attraversa l’oceano insieme a persone con e senza disabilità, per tornare dove tutto è iniziato.
Dove la sua vita è cambiata, per chiudere il cerchio.
Ma con l’obiettivo di dimostrare che una persona con disabilità può fare molte cose, anche attraversare l’oceano Atlantico ed essere membro attivo dell’equipaggio.
Un significato personale che si unisce ad uno collettivo di grande valore.
Con un diario di bordo ci racconta le emozioni, le sensazioni e gli eventi più importanti durante la traversata, lasciando percepire al lettore il rumore del vento ed il sapore della salsedine.
Un viaggio che chiuderà un cerchio ma che segnerà l’inizio di nuovi progetti a tutela dei diritti delle persone con disabilità.
Il ritorno a Miami è un ritorno alla vita.
Le onde dell’oceano, due ruote e la metafora della vita

Ho sempre amato la metafora del mare, perchè rappresenta in pieno la vita di ognuno di noi.
Se ci fai caso, nel mio logo c’è proprio questo elemento 😉
Mi ricorda sempre la dimensione dell’uomo che ogni giorno affronta onde di varia grandezza, tempeste e tifoni con diverse capacità residue.
Ed è proprio durante il viaggio, attraverso queste difficoltà, che cresce scoprendo se stesso.
Diventa consapevole ed unisce i puntini per provare a dare un senso a ciò che gli accade.
Ma le onde non sono solo avverse perchè ci possono accelerare per raggiungere ciò che vogliamo.
Ma a patto di sapere dove vogliamo andare.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Seneca
Andrea ha attraversato le onde della difficoltà trovando una meta da raggiungere.
Due ruote sull’oceano del cambiamento
Due ruote sull’oceano è un libro che parla di cambiamento e di responsabilità personale nei confronti di ciò che ci accade nella vita.
Di cosa vuol dire affrontare un limite e trasformarlo in una risorsa, per sè e per gli altri.
È un libro che descrive una rinascita personale, ma che rappresenta la battaglia di ogni persona con disabilità nella società.
È questa la vera meta del viaggio de lo Spirito di Stella.
Combattere non per essere normali ma per essere se stessi. Per poter vivere una vita piena, godendo dei diritti che appartengono ad ogni essere umano.
Ma c’è di più.
La storia di Andrea ci ricorda che ognuno di noi, qualunque cosa accada, può riprogettare la propria vita.
Giorno dopo giorno, attraverso un lavoro su se stessi, trovando un nuovo significato da perseguire nella quotidianità.
Che sia su due piedi o quattro ruote, non fa alcuna differenza.
Se vuoi leggerlo, lo trovi su Amazon a questo link: https://amazon.it/dueruotesulloceano.
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Spero che questo articolo ti abbia suscitato la curiosità di leggere Due ruote sull’oceno di Andrea Stella. Se ti è piaciuto, lasciami un like e condividilo con i tuoi contatti.
Al prossimo libro,
un abbraccio
Francesca