In questo articolo ti parlerò di due tipologie di schienale della carrozzina, per aiutarti a fare delle scelte più consapevoli e funzionali per la tua autonomia.
Frenata la sedia a rotelle? Pronto?
Iniziamo!
Le basi da cui partire
Premessa.
Non sono un tecnico ortopedico o un fisioterapista, per cui ciò che stai per leggere è il frutto della mia esperienza personale (ci tengo ogni tanto a ricordarlo).
Proprio per questo la scelta dello schienale è sempre fatta secondo le proprie necessità.
Ma torniamo a noi.
Ci sono tre aspetti da considerare:
- l’altezza
- l’inclinazione
- il materiale
Tutti e tre devo essere combinati per garantire un corretto allineamento della colonna vertebrale e sostenere eventuali problematiche fisiche.
Fatta questa introduzione necessaria, vediamo insieme gli aspetti fondamentali che possono incidere sulla tua autonomia.
Seguimi.
Due valutazioni importanti sullo schienale della carrozzina
Secondo la mia esperienza, ci sono due aspetti dello schienale che hanno fatto la differenza per la mia autonomia:
- il materiale
- la possibilità di rimuoverlo in qualsiasi momento
Lascia che ti spieghi meglio.
Il materiale
Partiamo da quello più diffuso.
Lo schienale in tela è quello più leggero.
Questa tipologia è quella che si trova più frequentemente in ogni carrozzina.
Quando agli inizi lo usavo, mi sentivo completamente prigioniera della sedia a rotelle.

Questo perchè la carrozzina non era adatta alla mia condizione e lo schienale era troppo alto.
Inoltre, il telaio della carrozzina era pieghevole e mi sentivo con degli abiti addosso di una misura troppo grande.
Poi però le cose sono cambiate.
La prescrizione del medico è stata quella di uno schienale posturale.
Cosa vuol dire?
È un tipo di schienale rigido e imbottito, di varia altezza e dimensioni, in grado di garantire sostegno in base alle capacità residue.
Ma ci sono due differenze importanti che possono avere un grande impatto nella tua autonomia di tutti i giorni.
Quali?
Vediamole insieme 🙂
Schienale rigido della carrozzina: materiali e funzionalità

Con la mia prima carrozzina ho usato per 5 anni uno schienale rigido fisso.
Questo influiva su un aspetto importante, ovvero il peso maggiore sulle mie braccia nel caricamento in autonomia della sedia a rotelle in auto.
Devi sapere, inoltre, che puoi scegliere tra alluminio e carbonio.
Ho utlizzato entrambi i materiali e mi sono sempre trovata bene (se hai la possibilità, prendilo in carbonio perchè è più leggero).
Attenzione!
È importante che sia reclinabile, per guadagnare spazio nel caricamento della carrozzina nell’auto.
Ma c’è di più.
Una leva dello schienale che fa la differenza
Durante la scelta della seconda carrozzina, ho valutato uno schienale estraibile, tramite delle piccole leve posteriori.
Ed è stata la scelta migliore che potessi fare.
Per smontare e caricare la carrozzina in auto è molto più comodo.
In pratica togli peso alle tue braccia nel momento che sollevi il telaio della carrozzina.
E le spalle ringraziano, eccome!
C’è da dire che valutare una carrozzina è una cosa estremamente complessa e bisogna affidarsi a dei professionisti.
Ma, per mia esperienza, è bene che alcune cose si sappiano già in partenza.
Tutto ciò aiuta a fare delle scelte più lungimiranti possibili.
Proprio per questo ti segnalo altri articoli sulla carrozzina che possono esserti utili, dai un’occhiata 😉
- Valutare una carrozzina: 5 cose da sapere prima
- Carrozzina standard o personalizzabile: facciamo chiarezza
- Telaio della carrozzina: tutto quello che devi sapere
- Copertoni gomme posteriori della carrozzina: come fare la scelta giusta
- Le spondine della carrozzina: le basi da conoscere
- Corrimano della carrozzina: due tipologie che devi conoscere
- Ruotine anteriori della carrozzina: come valutarle al meglio
- Freni della carrozzina: due modelli da conoscere
- Cuscino della carrozzina: qual è il materiale migliore?
Mi auguro che queste informazioni ti siano state utili e se così fosse, che ne dici di lasciarmi un like? Capirò così se ho fatto un buon contenuto 🙂
E se vuoi raccontarmi la tua esperienza scrivendo un commento qui sotto.
Un abbraccio,
Francesca